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Peter Soave, maestro della fisarmonica
Messaggero Veneto — 13 agosto 2010 pagina 10 sezione: CULTURA - SPETTACOLO

Il concerto – tra il barocco e il contemporaneo – del grande Peter Soave ha concluso il primo Festival internazionale di fisarmonica delle Dolomiti carniche. Sala gremita soprattutto di appassionati di questo strumento e della buona musica arrivati da ogni parte del Friuli per rendere omaggio ad un artista nato e cresciuto a Detroit, figlio di immigrati italiani fuggiti da Cassino durante la seconda guerra mondiale. Così esordisce Peter, definendosi italiano che ama l’Italia e la Carnia, se no altro perché da 5 anni organizza a Sauris un meeting di fisarmonica. Si trova bene a Sauris, ma anche a Forni Avoltri, che ha avuto modo di conoscere grazie alla famiglia Ferrari, di cui più volte è stato ospite, e al Comune, che gli ha donato un abete rosso per costruire il suo futuro bandoneon. Peter Soave, oltre che un concertista di fisarmonica Bajan, è anche stato scelto da Aldo Pagani (produttore di Astor Piazzola) per interpretare in tutto il mondo con diverse formazioni orchestrali i concerti scritti dal noto compositore. Peter ama la musica ma anche la buona tavola e in Carnia ha trovato l’ambiente ideale: la natura e la quiete per fare musica e i gusti genuini dei piatti tipici carnici. Per questo motivo ama passare il suo tempo in questi luoghi e con l’amicizia intercorsa con Denis Biasin ha avuto modo di contribuire alla stesura del programma del primo festival internazionale di fisarmonica. Biasin, noto cultore dello strumento, ha voluto proporre questo festival per condividere con tutti la fortuna di ascoltare la grande musica interpretata da alcuni tra i migliori fisarmonicisti del mondo. Il pubblico sia locale sia turistico, ha seguito con grande interesse e partecipazione ogni appuntamento. Oltre ai concerti in varie località della val Tagliamento, 4 seminari di formazione musicale, con gli stessi concertisti sono stai ospitati da Sauris.


Zahramonie 2010, musiche all alba con la fisarmonica di Leonardo

Messaggero Veneto — 04 agosto 2010 pagina 13 sezione: PORDENONE

SAURIS. Sarà una giornata ricca di eventi musicali all’insegna della suggestione storica e naturalistica quella di sabato a Sauris, all’interno della manifestazione ”Zahramonie 2010” che ormai si è consacrata come evento culturale di riferimento nella tradizione di Sauris. Sarà il talento cristallino dell’italo-americano Peter Soave nelle prime ore del mattino (alle 5.30) nella località Malga Festons a far risuonare la Fisarmonica di Leonardo (sviluppata su uno schizzo di Da Vinci dal costruttore majanese Mario Buonoconto con il sostegno di Denis Biasin), strumento unico e rivoluzionario che sta cambiando il corso della storia della fisarmonica nel mondo. Il concerto dal titolo “Il suono delle ance libere” vedrà Soave cimentarsi con un’idioma strumentale del tutto nuovo, ma soprattutto a contatto con la meravigliosa locazione paesaggistica delle dolomiti carniche. Peter Soave ha ottenuto il primo posto assoluto nelle più importanti competizioni internazionali in Inghilterra, Germania, Italia, Croazia e Francia. Le sue tournèe toccano tutti i Paesi dell'Europa e degli U.S.A. In occasione dell’unica esecuzione dei "Tre Tenori" (Pavarotti, Domingo, Carreras) in Nord America, la sua performance lo ha consacrato quale miglior bandoneonista. Il suo altissimo livello creativo lo ha portato a collaborare con i più grandi artisti di tutto il mondo. E’ membro onorario del Conservatorio Nazionale di Marsiglia in Francia ed è stato insignito del prestigioso incarico di Professore di fisarmonica alla Wayne State University di Detroit, prestigiosa scuola per professionisti affermati. Alle 21 all’Auditorium Kursaal di Sauris sarà invece il turno dell’acrobatico Michele Ramo, polistrumentista anch’egli italo-americano inventore della chitarra a 8 corde, che si esibirà in un recital ricco di contenuti virtuosistici. Chitarrista e violinista di prim’ordine, Michele Ramò si distingue per duttilità e tecnica sopraffina, capace di creare sonorità uniche ed inimitabili. Ha al suo attivo centinaia di concerti in collaborazione con i più grandi artisti a livello mondiale.


Zorza-Biasin e la fisarmonica di Leonardo
Messaggero Veneto — 26 luglio 2010 pagina 14 sezione: PORDENONE

Leonardo da Vinci, il genio per eccellenza, non smette di stupire. Da un suo disegno, conservato nella Biblioteca Nacional di Madrid, Mario Buonoconto, studioso e costruttore di antichi strumenti musicali, ha realizzato quello che sarebbe stato il primo prototipo di fisarmonica della storia. Per la prima volta in duetto, Sebastiano Zorza e Denis Biasin hanno regalato al pubblico di Mittelfest il suono «flebile e celestiale» – parole di Buonoconto – di questo affascinante strumento. Nelle tarda mattinata di ieri, nella splendida cornice della chiesa di San Francesco a Cividale, i due fisarmonicisti, in un concerto dal titolo Da Leonardo ai contemporanei , hanno eseguito, servendosi appunto di due fisarmoniche di Leonardo, sei componimenti del 1400-1500 riadattati per l'occasione dallo stesso Biasin. Come suggerito dal titolo del concerto, nella seconda parte Sebastiano Zorza, imbracciata la sua Accordion tradizionale, ha eseguito una seconda serie brani, in rigoroso ordine cronologico, caratterizzanti la tradizione musicale mitteleuropea. Dall'arte compositiva barocca di Frescobaldi a quella del contemporaneo Di Cioccio passando per Bach, Semionov nonché per l'adattamento del brano Asturias di Albeniz. Il finale a sorpresa: fuori programma Zorza ha eseguito un suo arrangiamento di Caruso di Lucio Dalla per dimostrare come «con lo strumento moderno si possa prendere un tema e stravolgerlo senza farne perdere l'essenza». ( a.b. ) ©RIPRODUZIONE RISERVATA


Il suono della Mitteleuropa
Messaggero Veneto — 25 luglio 2010 pagina 15 sezione: CULTURA - SPETTACOLO

di NICOLA COSSAR Mittelfest e Folkest dialogano insieme sullo strumento per eccellenza della Mitteleuropa: la fisarmonica. Lo fanno con una piacevole conversazione mattutina al San Marco, protagonisti i due direttori artistici: Andrea Del Favero per Folkest e Claudio Mansutti, responsabile della sezione musica di Mittelfest. Doverosa la premessa di Mansutti sull’avvio di questa importante collaborazione tra i due principali festival della nostra regione. Il primo obiettivo raggiunto è stato quello di non sovrapporre le serate finali: quelle di Folkest cominceranno la prossima settimana. Il secondo obiettivo è il progetto dedicato alla fisarmonica, partito quest’anno e che si è concretato ieri sera nel concerto libero di Vladimir Lubenov. Non un traguardo, ma una tappa – a sentire Mansutti – di un percorso condiviso che deve averne di altre, continuando a coltivare rapporti artistici e organizzativi e consolidando un modello di collaborazione che speriamo sia presto copiato... Ricco di aneddoti storici e anche tecnici l’intervento di Del Favero, prima che direttore artistico, ricercatore sul campo, etnomusicologo e protagonista in prima persona del folk revival friulano alla guida della Sedon Salvadie. Se l’ inventore dello strumento è il viennese Ciryl Damien, anno di grazia 1829, l’origine della fisarmonica, più precisamente dell’accordion, strumento destinato ad accompagnare armonicamente il canto, va forse ricercata nello sheng cinese, organo a bocca ad ance libere. L’aspetto curioso e simpatico è rappresentato dalla nascita: lo strumento fu creato per le fanciulle della buona società asburgica, evitando loro così l’imbarazzo di suonare il violoncello, che all’esecutrice imponeva di.... allargare le gambe. Motivo futile, ma fece la fortuna della fisarmonica, che pian piano uscirà dai palazzi, entrando nelle scuole e nei conservatori (in Italia con spaventoso ritardo!), nei teatri e, finalmente, divenendone lo strumento popolare per eccellenza, adatto al ballo e alle canzonette. Anche per la sua grande fruibilità, perché permette una ritmica, un’armonia e una melodia racchiuse in un unico strumento, funzionale, non ingombrante, trasportabile, dai costi contenuti. Da lì si è passati ai costruttori, artigiani-artisti, dal fagagnese Borgna ai maestri di Castelfidardo, agli Hohner tedeschi, per alcuni i più grandi. Ma si è accennato anche al lavoro di Mario Buonoconto sulla cosiddetta fisarmonica di Leonardo. Termine assolutamente fuori luogo (più adatto sarebbe organo portativo) – è stato detto –, ma che rende bene l’idea del grande fascino che la musica esercitava anche sul da Vinci. Questa fisarmonica sarà presentata stamane, alle 11.45, in San Francesco dallo stesso Buonoconto, da Sebastiano Zorza e da Denis Biasin. Ieri Del Favero ha dato spazio anche alla concertina, al bandoneon di Piazzolla e al bayan di Denisenkov. E alla fisarmonica pazza di Lubenov, maestro improvvisatore il cui travolgente genio non conosce confini. È la fisarmonica, lo strumento della Mitteleuropa. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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